Prefazione
eugenio aguglia
Dipartimento di Biomedicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Catania,
AOU Policlinico Vittorio Emanuele Catania



L’esigenza di questo volume, dedicato alla psicopatologia dell’anziano, nasce sia dall’ormai accertato riscontro di un aumento dell’età media nella popolazione generale, che dalla conseguente maggiore incidenza delle patologie in tale fascia di età, con particolare riferimento ai disturbi dell’umore. Tuttavia, non sempre la psichiatria rappresenta un’interlocutrice privilegiata per l’anziano, che spesso arriva all’attenzione dello psichiatra solo dopo aver consultato diverse figure mediche, dal medico di medicina generale a vari specialisti operanti nei settori della geriatria, medicina interna e neurologia. Tale periodo di latenza rappresenta un fattore di rischio di cronicizzazione di malattia e di minore risposta alle terapie psicofarmacologiche.
Sottolineando il fatto che i disturbi dell’umore sono quelli maggiormente rappresentati nella terza età, una riflessione su tali temi diventa pertanto necessaria per migliorare la rete assistenziale e per valorizzare i presidi terapeutici che possono dare risposta alle sofferenze del paziente. È noto come la problematicità della presa in cura dell’anziano debba confrontarsi con le diverse modalità espressive fenomeniche diverse dei disturbi dell’umore in tale fascia d’età rispetto all’età giovane adulta, con una maggiore valorizzazione della sofferenza somatica oltre che con una esigenza di continuità relazionale con le figure sanitarie di riferimento, con l’obiettivo secondario di poter altresì “esorcizzare” sentimenti di solitudine e realtà di ritiro sociale che caratterizzano il vivere quotidiano del paziente anziano.
Fondamentale, inoltre, l’attenzione agli aspetti cognitivi correlati ai disturbi dell’umore, in quanto rappresentano spesso un elemento di evidenza di deterioramento cognitivo patologico, che inesorabilmente porta, attraverso una compromissione iniziale dell’assetto cognitivo, a situazioni di tipo francamente demenziale, specie negli esordi tardivi delle manifestazioni depressive.
Valutare pertanto nella sua globalità le emergenze della terza età significa anche evitare modalità improprie di superamento di ansia, depressione, assenza di progettualità, oltreché dell’inesorabile confrontarsi con il trascorrere del tempo, che l’anziano attua attraverso l’abuso di sostanze, in particolare di alcool. Il mancato raggiungimento di un’armonizzazione del sé, dovuta ad una debole o mancata resilienza nei confronti dei life events che caratterizzano la terza età, potrebbe rappresentare l’elemento scatenante di scelte autosoppressive, vissute come unica soluzione ad una sofferenza divenuta ormai insopportabile. Questo volume si prefigge pertanto lo scopo di un aggiornamento ed approfondimento rispetto alle problematiche sopra descritte, con l’obiettivo di “ridestare” l’attenzione su un paziente che abbisogna di un intervento continuo, di una rete assistenziale adeguata ed efficace, di un migliore utilizzo delle risorse, affinché gli si possa garantire il diritto dovuto ad ogni persona, rappresentato dal benessere psichico e somatico, oltre che da una buona qualità della vita.