Prefazione
cinzia niolu, alberto siracusano
Dipartimento di Medicina dei Sistemi, Università di Roma Tor Vergata,
UOC di Psichiatria e Psicologia Clinica, Policlinico Tor Vergata, Roma



L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come, nonostante i notevoli progressi fatti negli ultimi decenni, le società moderne non riescono a soddisfare le necessità di “health care” della donna nei momenti cruciali della sua vita, soprattutto nell’adolescenza e nell’età avanzata (World Health Organization, “Women and health: today’s evidence, tomorrow’s agenda”, 2009).
L’approccio “life-course” di questo report sottolinea il valore preventivo, sia sulle fasi successive della vita che nella ricaduta transgenerazionale degli interventi nell’infanzia, nell’adolescenza, negli anni riproduttivi. In più viene messa in evidenza l’importanza dell’intrecciarsi di fattori biologici e sociali nel determinare la salute della donna. Altro dato estremamente significativo è quello che la salute della donna e le necessità ad essa connesse non possano essere confinate all’aspetto sessuale e riproduttivo. Il focus del report è sull’importanza dei diversi contributi femminili alla società, nei suoi vari ruoli, produttivi e riproduttivi, e di come la salute della donna sia legata alla salute dei figli, sia fisica che mentale, e all’economia della società in cui vive e a cui contribuisce.
Infine vengono confermati i dati riguardanti la maggiore longevità delle donne, rispetto agli uomini, e il conseguente maggior rischio di malattie croniche in età avanzata, e la maggiore comorbilità medica nel sesso fenninile.
Le donne presentano questioni di salute specifiche di genere, che riguardano principalmente la gravidanza e la menopausa e l’apparato genito-urinario femminile, quali le patologie del pavimento pelvico, il carcinoma mammario e uterino. Molte condizioni morbose che interessano sia uomini che donne possono manifestarsi con caratteristiche peculiari nel sesso femminile, e spesso colpiscono la donna con maggiore frequenza e gravità. Il National Institute of Health indica i “Women’s Top 5 Health Concerns”: le donne più frequentemente degli uomini muoiono per le sequele di un attacco cardiaco, hanno una probabilità doppia di soffrire di depressione e ansia, i disturbi osteoarticolari sono più frequenti, così come i disturbi del tratto urogenitale, infine, le conseguenze delle malattie trasmesse sessualmente sono più gravi. Il suicidio è tra le cause principali di morte nelle donne tra i 20 e i 59 anni e questo dato, unito alla prevalenza doppia della depressione nelle donne rispetto agli uomini, e all’accertata comorbilità della depressione con diverse patologie mediche è stato il principale motore che ci ha indotto a pensare un numero di Noos dedicato ai rapporti tra depressione femminile e medicina.
In questo numero verranno trattate patologie della gravidanza e del post-partum di cui la depressione può essere concausa ed effetto, come accade nel distress e nella depressione peripartum e nella patologia abortiva. Vengono affrontati anche i disturbi femminili più frequenti, il carcinoma della mammella e l’osteoporosi.
In tutte queste condizioni cliniche in cui si associa anche una depressione maggiore, un ruolo di modulazione è sempre svolto dallo stile di attaccamento, in particolare quello insicuro. Questo dato, centrale nella nostra ricerca, sottolinea come la salute della donna abbia ricadute profonde sulla sua capacità di accudire la prole e di instaurare un attaccamento sicuro, protettivo nei confronti di successiva patologia psichica e non. I dati della ricerca sull’attaccamento fanno risaltare l’importanza del lavoro sulla relazione medico-paziente, per la ottimizzazione del progetto terapeutico e del suo successo.
Sempre nell’ottica di una maggiore prevenzione ed efficacia terapeutica di queste condizioni di comorbilità medico-psichiatrica, appare fondamentale la presa in carico multidisciplinare, integrata e congiunta, della paziente. Se l’etiopatogenesi è multifattoriale l’approccio deve essere, evidentemente, multidisciplinare.
I contributi presenti in questo numero sono infatti frutto di preziosissime collaborazioni avviate con le diverse figure impegnate nella diagnosi e nel trattamento delle patologie del ciclo vitale femminile: ginecologia, ortopedia, senologia, chirurgia e, naturalmente, psichiatria.